POETI

Ingeborg Bachmann – una poesia. “Invocazione all’Orsa Maggiore”

“Chi ci ha fatti allontanare?”

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Scendi, Orsa Maggiore, notte arruffata,
fiera dal manto di nubi, dagli antichi occhi,
stelle occhi,
nella macchia affondano, scintillanti,
le tue zampe con gli artigli,
stelle artigli,
vigili noi pascoliamo gli armenti,
pur da te ammaliati, e diffidiamo
dei tuoi fianchi sfiniti, degli aguzzi
denti dischiusi,
vecchia orsa.


Un cono di pigna: il vostro mondo.
Voi: le sue squame.
Dagli abeti dell’inizio
agli abeti della fine
la rivolto, la sbalzo,
l’annuso, ne saggio il sapore
e l’abbranco.


Temete o non temete!
Gettate l’obolo nella borsa,
all’uomo cieco una buona parola,
perché tenga l’orsa al guinzaglio.
E condite gli agnelli di spezie.


Potrebbe quest’orsa
liberarsi, non più minacciando,
incalzando ogni pigna, dagli abeti
caduta, maestosi abeti alati,
precipitati dal paradiso.

Ingeborg Bachmann, Invocazione all’Orsa Maggiore. Poesie. A cura di Luigi Reitani (Adelphi, 2023)

Ingeborg Bachmann, poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 – Roma 1973). Ottenne il primo riconoscimento col premio conferitole dal “Gruppo 47” per le poesie riunite in Die gestundete Zeit (1953), nelle quali i motivi ideologici della sua formazione intellettuale (Heidegger, Wittgenstein) s’incontrarono con il tema della generazione venuta dopo gli orrori della guerra nella dimensione d’un linguaggio spesso tormentato e astruso, ma sempre autentico. Nella successiva raccolta, Anrufung des grossen Bären (1956), i nodi espressivi tendono a sciogliersi in un dettato più lucido (vi compare spesso, al posto del metro libero, la strofa rimata), pur senza perdere di profondità.

da Enciclopedia Treccani online

La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/ingeborg-bachmann/

lavora in biblioteca. Terminati gli studi in Giurisprudenza e in Teologia ha continuato ad approfondire i contenuti di alcune correnti spirituali d’oriente e d’occidente, ampliando, allo stesso tempo, la sua ricerca poetica. Nel corso degli ultimi anni suoi contributi, sulla poesia e la parola, sono stati pubblicati da Fara Editore e dalle Edizioni CFR. É stato condirettore della collana di scrittura, musica e immagine “La pupilla di Baudelaire” della casa editrice Le loup des steppes. In poesia ha pubblicato Legni (Ladolfi Editore, 2014 - Premio “Oreste Pelagatti” 2015), il libro d'arte Borgo San Giovanni (Fiori di Torchio, Seregn de la memoria, 2018). Al di qua di noi (Arcipelago itaca Edizioni, 2023) è la sua ultima raccolta.

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