Fernando Bandini – una poesia da “Lapidi per gli uccelli”
Lapidi per gli uccelli
I
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Il disegno del tempo non aveva previsto
i nuovi aspetti della voluttà
quando la primavera scintilla sui vetri
o in pioggia si scioglie dentro fogne e cortili.
Nel lampo di cristalli e alluminî
il colore della terra si svela
per indizi malcerti, sebbene qualcosa
d’insolito urge il sangue. Ora le ombre
si fanno più distinte nel chiaro,
i rumori delle stanze si confondono
al coro dei clacson
e i quartieri tremano al vento favonio, segnale
della dea che rinasce divum hominumque voluptas.
Torna il suo soffio vitale e s’impenna
su gasometri e torri
dentro l’azzurro così vasto e quieto.
Allora spiegami tu cosa scrivere
se saccheggiato è il mondo e il poeta una logora
istituzione fra tante. Bambini,
fuochi-fatui-bambini,
accesi un momento su una terra di fosfori
e sepolture gridano.
…
Fernando Bandini, Tutte le poesie (Mondadori, 2018).
A cura di Rodolfo Zucco
La poesia [la prima di un poemetto] venne pubblicata per la prima volta in: Fernando Bandini, Lapidi per gli uccelli (frammenti per un poema), introduzione di Marco Forti, in «Almanacco dello Specchio», 2, a cura di Marco Forti, con la collaborazione di Giuseppe Pontiggia, Milano, Mondadori, 1973, pp. 243-259. La stessa sequenza sarà poi accolta nel volume: Fernando Bandini, La mantide e la città, Milano, Mondadori, 1979.
Fernando Bandini, poeta italiano (n. Vicenza 1931 – ivi 2013). Considerato uno dei maggiori poeti italiani del Secondo Novecento, è stato docente di Filologia Romanza e Stilistica, poi di Metrica italiana all’Università di Padova e successivamente di Letteratura italiana Moderna e Contemporanea all’Università di Ginevra. Alla produzione poetica ha affiancato quella di saggistica e di traduzione.
da Enciclopedia Treccano online
La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/fernando-bandini/