Edith Bruck – Una poesia. “In agonia in amore”
Versi vissuti.
Il grembo del sistema di colpo ha partorito
gemelli a milioni.
Le sue ruote gonfie di odio e di obbedienza
urlano ordini.
Sbucano dalle nebbie e le palandrane grigie
come impazzite si spostano in continuazione
ci colpiscono alla cieca rompendo la fila
guadagnata con pugni e calci e colpi di fucile.
Le orecchie sono sorde, le parole
le inghiotte il vento
che dalle fabbriche di morte
porta odore di carne bruciacchiata e cenere
sulle nostre teste calve di colpe non commesse.
…
poesia dal volume: Paolo Steffan con Chiara Pasin, In agonia in amore. La poesia di Edith Bruck (Arcipelgo itaca Edizioni 2023)
in originale si trova nella raccolta: Edith Bruck, Versi vissuti. Poesie (1975-1990). A cura di Michela Meschini (Edizioni Università di Macerata, 2018)
foto di Dino Ignani
Edith Bruck, scrittrice ungherese naturalizzata italiana (n. Tiszabercel 1931). Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ha trascorso gran parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con la sua arte, gli scritti e portando la propria testimonianza presso scuole e università, per mantenere viva la memoria. Trasferitasi in Italia ne ha adottato la lingua. B. ha collaborato con alcuni giornali, tra cui Il Tempo, il Corriere della Sera e Il Messaggero, occupandosi tra l’altro dei temi dell’identità ebraica e della politica di Israele. Il suo libro d’esordio è l’autobiografico Chi ti ama così del 1959. Dal volume di racconti Andremo in città (1962) N. Risi, con cui ha avuto un lungo sodalizio sentimentale e artistico, ha tratto l’omonimo film.
La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/edith-bruck/