Silvia Bre – una poesia da “Marmo”
Cuore, fossi io stessa
la tua grande occasione di parlare
sarebbe questo, intero,
il canto naturale che dispero.
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Come qualcosa
che sia rimasto fuori per errore
io vengo a visitarti, casa verissima, dovunque.
E la visitazione è questa vita
che perde le pareti mentre avanza:
la perdita è infinita, e mi precede, è accanto,
è alle mie spalle, e vivamente
abita nelle parole come a casa.
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Silvia Bre, Marmo (Einaudi 2007)
Foto di Dino Ignani
Silvia Bre, scrittrice, poetessa e traduttrice italiana, nata a Bergamo nel 1953. Ha esordito nel 1990 con la raccolta di poesie I riposi (Rotundo), alla quale hanno fatto seguito Le barricate misteriose (Einaudi 2001 – premio Montale), Sempre perdendosi (Nottetempo 2006 – premio Montano, portato a teatro da Alfonso Benadduce), Marmo (Einaudi 2007 – premi Viareggio, Mondello, Frascati, Penne, Arenzano), La fine di quest’arte (Einaudi 2015). Tra le sue traduzioni: Il canzoniere di Louise Labé (Classici Mondadori, 2000), da Emily Dickinson Questa parola fidata (Einaudi 2019), Il giardino di Vita Sackville-West (Elliot, 2013), Esercizi di potere di Margaret Atwood (nottetempo 2019). Tra gli autori da lei tradotti: Robert Graves, Alberto Manguel, Alice Walker, Claudia Rankine, Doris Lessing, Naomi Alderman, Alison Lurie, Siobhan Fallon, Sharon Kivland, Lodro Rinzler. Nel 2022 ha pubblicato per Einaudi la raccolta di poesie Le campane; nello stesso anno è uscito, per Adelphi, Fuoco e ghiaccio, traduzione di un’ampia raccolta di poesie di Robert Frost.
La biografia completa Qui: https://www.wikipoesia.it/wiki/Silvia_Bre