
Margherita Guidacci – una poesia da “Paglia e polvere”. Le ceneri, l’eclisse
(15 febbraio 1961)FU LA SERA IMPROVVISA…
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Fu la sera improvvisa, non nel corso del tempo.
E non ebbe corteggio di gloria occidentale
Né bandiere di fiamma che ondeggiassero
Sui confini del cielo
Ne lento addio, promessa del ritorno.
Trafiggesse alle spalle il sole inconsapevole.
L’empio tramonto nell’oriente
(Luce mutata in pietra, foglie mutate in piompo,
Acque abbrunate in un immenso lutto)
D’ogni creatura fece statua silente
E dell’aria cinerea
L’opaco specchio del mortale orrore.
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Margherita Guidacci, Le poesie. A cura di Maura del Serra (Le lettere, 1999)
la poesia si trova nella raccolta Paglia e polvere, del 1961
foto di Dino Ignani
Margherita Guidacci, poetessa italiana (Firenze 1921 – Roma 1992). Studiosa di lingua e letteratura inglese, ha curato traduzioni di J. Donne, E. Dickinson, Th. S. Eliot. La sua poesia, di un’intimità morale aperta a un senso religioso della vita, si affida all’intensità dei sentimenti e all’immediata evidenza del dettato: La sabbia e l’angelo (1946); Morte del ricco (1955); Giorno dei santi (1957); Paglia e polvere (1961); Neurosuite (1970); Terra senza orologi (1974); Il vuoto e le forme (1977); L’altare di Isenheim (1980); L’orologio di Bologna (1981); Una breve misura (1988).
Da Enciclopedia Treccani online
La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/margherita-guidacci_%28Dizionario-Biografico%29/

