
Carlo Betocchi – una poesia da “Un passo, un altro passo”
A CUCI E SCUCIA cuci e scuci, dicono i muratori
quel metter le mani ad un muro che sgretola,
antico, e rappezzarlo a frammenti:
e dentro i vecchi pertugi dell’anima
così mi canticchia una lunga pazienza.
.
Alla pari di me, tetto avvampato dal caldo,
e dei miei limiti brevi, e breve percorso,
tu tra la doccia ed il culmine, irsuto mio tetto,
lento t’arrampichi, persisti, resti: e lasci
che parli il cielo, di là da te, per te.
Poi, quando l’ora scottante trapassa, sopra
le buie parole ed il tanfo della solita
vita che tu proteggi, respiri quel poco
che ti dà pace. Questo tu esprimi col tuo
silenzio. Vorrei che cosi fossero i miei versi.
…
Carlo Betocchi, Un passo, un altro passo (Mondadori, 1967)
Poeta italiano (Torino 1899 – Bordighera 1986), fece parte del gruppo fiorentino del Frontespizio, condividendo l’ispirazione cattolica della rivista. Nelle migliori sue poesie (Realtà vince il sogno, 1932; Altre poesie, 1939; Poesie 1930-1954, 1955; L’estate di san Martino, 1961; Un passo, un altro passo, 1967; Prime e ultimissime, 1974) un realismo da canto popolaresco, incline alla meditazione e all’elegia, s’innalza a visioni surreali
da Enciclopedia Treccani online
la biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-betocchi/

