Piero Bigongiari – da “Poesie”. La poesia pensa
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È LUCE
…Ma è vera sapienza quella che
non vuol sapere tutto, la sua essenza
è quella che come la stella riempie
di luce ogni distanza da se stessa,
l’oltranza della propria incandescenza.
È luce quello che nel cuore è fuoco.
In quello che non so tutto è poco.
3 maggio
(poesie 1996)
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« […] La poesia pensa, e tanto più pensa quanto più sembra che il cosiddetto stile raggiunto trattenga gli impulsi […] entro i limiti dei suoi stessi propositi, se è vero che essa propone al poeta insieme alla sua presunta invalicabilità stilistica, questo “più in là” dello spazio in cui il suo tempo storico respira »
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Piero Bigongiari, La poesia pensa. Poesie e pensieri inediti. Leopardi e la lezione del testo. A cura di E. Biagini, P.F. Iacuzzi e A. Noferi (Leo Olschki 1999)
Piero Bigongiari, scrittore italiano (Navacchio, Pisa, 1914 – Firenze 1997). La sua poesia (La figlia di Babilonia, 1942; Rogo, 1952; Il corvo bianco, 1955; Le mura di Pistoia, 1958; Torre di Arnolfo, 1964; Stato di cose, 1968; Antimateria, 1972; Moses, 1979) e la sua critica (Studi, 1946; Leopardi, 1962; Poesia ital. del Novecento, 1965; La poesia come funzione simbolica del linguaggio, 1972) risentono del clima dell’ermetismo, nel quale egli si è formato. È stato prof. di letteratura italiana moderna e contemporanea nell’univ. di Firenze.
La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/piero-bigongiari/