POETI

Paolo Volponi – una poesia da “Il ramarro”


Il ramarro

X

.


Nelle vastissime notti
io sento
il rumore dell’ossatura delle cose,
gli alberi che battono sulle strade.
La terra tesa con spasimo
che potrebbe schiantarsi
come il ghiaccio di un lago.
Io debbo reagire
per non farmi sovrastare
dal rumore del mio corpo,
per non farmi tendere
come la pelle della terra.
Cerco di spezzare quelle corde
che stirano ogni cosa.

Paolo Volponi, Poesie, a cura di Emanuele Zinato (Einaudi, 2024)

poesia da Il ramarro,1948

Paolo Volponi, scrittore (Urbino 1924 – Ancona 1994). Esordì come poeta (Il ramarro, 1948), ma è noto soprattutto per aver affrontato nei suoi romanzi (Memoriale, 1962; La macchina mondiale, 1965; Corporale, 1974) il tema dell’alienazione dell’uomo nella civiltà industriale, con risultati di novità e felicità espressiva. Tra gli altri romanzi: Il sipario ducale (1975), Le mosche del capitale (1989).

da Enciclopedia Treccani online

la biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-volponi_%28Dizionario-Biografico%29/

lavora in biblioteca. Terminati gli studi in Giurisprudenza e in Teologia ha continuato ad approfondire i contenuti di alcune correnti spirituali d’oriente e d’occidente, ampliando, allo stesso tempo, la sua ricerca poetica. Nel corso degli ultimi anni suoi contributi, sulla poesia e la parola, sono stati pubblicati da Fara Editore e dalle Edizioni CFR. É stato condirettore della collana di scrittura, musica e immagine “La pupilla di Baudelaire” della casa editrice Le loup des steppes. In poesia ha pubblicato Legni (Ladolfi Editore, 2014 - Premio “Oreste Pelagatti” 2015), il libro d'arte Borgo San Giovanni (Fiori di Torchio, Seregn de la memoria, 2018). Al di qua di noi (Arcipelago itaca Edizioni, 2023) è la sua ultima raccolta.

Lascia una risposta