POETI

Iosif Brodskij – La Russia e lo spirito. Una poesia

ABBOZZO

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Trema il lacchè. Lo schiavo ride.
Il carnefice affila la scure.
Il tiranno divora capponi.
E la luna d’inverno è sul balcone.


Serie: La Nostra Patria. Una stampa.
Femmina e soldato sulla branda.
La vecchina il morto fianco gratta.
Un lubòk. Serie: La Nostra Patria.


Un cane abbaia al vento. San Borìs
Sfida san Gleb a duello.
Le coppie, in sala, roteano nel ballo.
In anticamera un ammasso.


La luna brilla, male agli occhi. Sotto,
come un cervello a sé, un nuvolotto…
Accidenti pittore, che bel saggio!
Va’ a cercarti un altro paesaggio.

1972

“Un lubòk…”: silografia popolare russa con stampe di fattura ingenua e folkloristica, in genere su tavolette di tiglio. “San Boris sfida san Gleb…”: Boris e Gleb, figli del primo principe cristiano della Rus’ , Vladimir, convertitosi con tutto il suo popolo nel 988. Alla sua morte, il malvagio figlio Svjatopolk tradì e mise a morte per cupidigia di potere i fratelli Boris e Gleb, che divennero così i santi nazionali della Russia ortodossa.

Iosif Brodskij, Poesie 1972 -1985. A cura di Giovanni Buttafava  (Adelphi 1986)

Biografia da Enciclopedia Treccani online

Iosif Aleksandrovič Brodskij, poeta russo (Leningrado 1940 – New York 1996). Di famiglia ebrea, autodidatta, avendo lasciato la scuola a 15 anni, cominciò a pubblicare le sue poesie nel 1958. Processato per “parassitismo”, subì un periodo di reclusione (1964-65). Espulso dal suo paese nel 1972, ha vissuto negli USA, dove sono apparse tutte le sue raccolte di versi: Stichotvorenija i poemy (“Poesie e poemi”, 1965); Ostanovka v pustyne (1970; trad. it. Fermata nel deserto, 1979); Konec prekrasnoj epochi (“Fine di una bellissima epoca”, 1977); Čast reči (“Parte del discorso”, 1977); Rimskie elegii (“Elegie romane”, 1982); Novye stansy k Auguste (“Nuove stanze ad Augusta”, 1983). Altra traduzione italiana: Poesie 1972-1985 (1986). Fedele a una tradizione che egli tuttavia rielabora in modi personali, arricchendola in particolare di suggestioni che provengono non solo dalla lezione di O. E. Mandel´štam e di B. L. Pasternak, ma anche da J. Donne, T. S. Eliot e W. H. Auden, e dalla conoscenza della Bibbia, B. è poeta intimo e speculativo, cantore di una memoria lucida e disincantata, lontano da tentazioni declamatorie. In inglese ha pubblicato una raccolta di saggi, ricordi e ritratti (Less than one, 1986, trad. it. in 2 voll.: Fuga da Bisanzio, 1987, e Il canto del pendolo, 1987), in italiano Fondamenta degli Incurabili (1989). Nel 1987 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura.

La biografia completa Qui: https://www.treccani.it/enciclopedia/iosif-aleksandrovic-brodskij/

lavora in biblioteca. Terminati gli studi in Giurisprudenza e in Teologia ha continuato ad approfondire i contenuti di alcune correnti spirituali d’oriente e d’occidente, ampliando, allo stesso tempo, la sua ricerca poetica. Nel corso degli ultimi anni suoi contributi, sulla poesia e la parola, sono stati pubblicati da Fara Editore e dalle Edizioni CFR. É stato condirettore della collana di scrittura, musica e immagine “La pupilla di Baudelaire” della casa editrice Le loup des steppes. In poesia ha pubblicato Legni (Ladolfi Editore, 2014 - Premio “Oreste Pelagatti” 2015), il libro d'arte Borgo San Giovanni (Fiori di Torchio, Seregn de la memoria, 2018). Al di qua di noi (Arcipelago itaca Edizioni, 2023) è la sua ultima raccolta.

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